Bambino, donna, operaio
la trasformazione è possibile
✩ (Arkbase)
di Sara C.
Lotta Continua — 07/07/1978 (venerdì 7 luglio 1978)
Leggo su ‹Lotta Continua› svariati accenni al discorso di Massimo Fagioli e anche un invito a parlare dei suoi libri. Per questo raccolgo alcuni dati che possono soddisfare delle curiosità e che si riferiscono a una storia caratterizzata fino ad oggi da una cattiva informazione.
Dunque, nel gennaio 1972 Fagioli pubblica ‹Istinto di morte e conoscenza›, nel novembre 1974 ‹La marionetta e il burattino› e nel gennaio 1975 ‹Psicoanalisi della nascita e castrazione umana›. Nel brullo panorama della ricerca psicoanalitica in Italia questi tre libri dovrebbero costituire, se non altro, lo spunto per una seria discussione e invece vengono accolti dagli addetti ai lavori con il più totale silenzio. Malgrado ciò Fagioli, che ha alle spalle venti anni di studi e di pratica analitica, porta avanti il suo lavoro e negli ultimi mesi del 1975 apre a Roma un seminario attualmente frequentato da moltissime persone. Il seminario risveglia la curiosità della stampa e nel novembre 1977 ‹Il Messaggero› pubblica un servizio dove, a dati oggettivi di cronaca e al solito silenzio sulla complessa ricerca teorica che sottende la realtà del seminario, si affiancano prudenti dichiarazioni di dubbio. Passa poco tempo e sulla prima pagina del ‹Corriere della Sera› esce un reportage che dà fastidio a molti per il rispetto e l’interesse dimostrati dal suo redattore. Subito è guerra e ‹Il Messaggero› riapre per ben due volte i battenti al fine di smascherare le oscure operazioni che va compiendo un megalomane, parolaio, e chi più ne ha più ne metta. Il livore dei critici si rivela così per lo meno bizzarro e simile a quello con cui i membri della Società Psicoanalitica Italiana avevano espulso anni addietro dalla loro congregazione l’autore dei tre libri, non creandone un martire come afferma qualcuno, ma compiendo una grottesca operazione di censura.
•[A·3]• ~!
Il fatto è che il pensiero di Fagioli nasce da una motivata, radicale, puntuale demolizione del pensiero freudiano, kleiniano, lacaniano e si pone come nuovo punto d’inizio della ricerca sull’inconscio. L’uomo non nasce pazzo ma ricco del ricordo del rapporto vissuto con il liquido amniotico nella situazione intrauterina. L’uomo diventa pazzo per la delusione a cui lo sottopongono i rapporti con gli altri e la sua speranza sta nella sua originaria possibilità creativa, nella sua possibilità di trasformare se stesso attraverso un rapporto autenticamente rivoluzionario con l’altro da sé. La psicoanalisi è la scienza non scoperta da Freud che può portare all’interno dell’uomo e poi all’interno della società il tipo di prassi politica teorizzato da Marx. La lotta è contro l’identificazione con il potere-padre, contro l’annullamento imposto dalla madre castrante, per l’affermazione e lo sviluppo dell’Io che è in quanto è in rapporto e in quanto può sconfiggere la fantasia di sparizione contro il mondo degli affetti e della sessualità. La donna, il bambino, l’operaio sono gli artefici che attraverso la recettività, la creatività e il lavoro possono costruire una società libera dalle tre streghe della bramosia, dell’annullamento e della negazione. Il desiderio, straziato da Freud figlio di una tradizione che ha sempre temuto gli affetti, una volta restituito a se stesso e soddisfatto si trasforma in linfa vitale che permette di sostituire, alla temuta eppur coltivata violenza degli istinti e dei bisogni, la forza unificante e liberatrice della percezione intera dell’altro da sé che include lo scambio e il rifiuto.
Esperimenti delinquenziali fatti in nome della psicoanalisi non mancano, ma pochi li denunciano innocui come sono per le strutture di potere. Il lavoro di Fagioli negato o bollato come «utopia» raccoglie intorno a sé decine di persone che, proveniendo dalle più diverse esperienze, vanno ritrovando una loro perduta volontà di essere.
Sara C.
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ANNOTAZIONI E SPUNTI
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COMMENTO — Potrebbe stupire l’analogia del titolo con quello del 4° volume di Massimo Fagioli, ‹Bambino donna e trasformazione dell’uomo›, che verrà pubblicato solo nel 1980, sulla base di un’intervista dell’estate precedente (1979); evidentemente – arguiamo – dovevano essere temi frequentemente dibattuti in quegli anni.
•[A·3]• Nell’originale, «[…] costruire una società libera dale [sic!] tre streghe della bramosia, dell’annullamento e della negazione», è chiaramente un refuso, dev’essere “dalle”; corretto.
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[] https://associazioneamorepsiche.org/stampa/lalternativa-ce-ma-non-e-jung-di-roberto-altamura-e-bambino-donna-operaio-la-trasformazione-e-possibile-di-sara-c-lotta-continua-7-7-1978/
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