2020·05·11 - repubblica • scienze red (Sapiens Bacho Kiro)

Scoperti i più antichi resti di Homo sapiens in Europa: hanno oltre 45 mila anni

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Scienze
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Sono quindi di 2.000 anni più antichi di quanto si pensasse. Individuati in Bulgaria da un gruppo internazionale coordinato dall’Istituto tedesco Max Planck per l’antropologia evolutiva e del quale l’Italia fa parte con l’Università di Bologna
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• La grotta di Bacho Kiro
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repubblica.it — 11/05/2020 (lunedì 11 maggio 2020)




ROMA — Li hanno scoperti in Bulgaria. Hanno oltre 45.000 anni e costituiscono i resti più antichi dell’Homo sapiens in Europa. Sono di 2.000 anni più antichi di quanto si pensasse e descrivono anche le interazioni dell’uomo moderno con i cugini Neanderthal. Pubblicato sulle riviste ‹Nature Ecology & Evolution› e ‹Nature›, questo risultato si deve a un gruppo internazionale coordinato dall’Istituto tedesco Max Planck per l’antropologia evolutiva e del quale l’Italia fa parte con l’Università di Bologna.




Individuati nella grotta di Bacho Kiro, che si trova 5 km a ovest della città bulgara di Dryanovo, i resti consistono in un dente e cinque frammenti ossei che l’analisi del Dna ha attribuito all’Homo sapiens. Sono stati analizzati nelle due ricerche coordinate da Helen Fewlass e Jean-Jacques Hublin, entrambi dell’Istituto tedesco Max Planck per l’antropologia evolutiva.

“L’analisi al radiocarbonio conferma che i fossili risalgono alla fase iniziale del Paleolitico superiore e rappresentano quindi la più antica testimonianza diretta della presenza della nostra specie in Europa”, rileva Sahra Talamo, dell’università di Bologna, che ha coordinato la datazione dei reperti.




Il sito, ha osservato Hublin, “documenta una prima ondata di Homo sapiens, che entrò in contatto con gli uomini di Neanderthal e portò in Europa nuovi comportamenti”. La conferma della presenza dell’Homo sapiens in Europa già prima di 45.000 anni fa permette di ampliare di 2.000 anni il periodo di convivenza tra la nostra specie e l’Uomo di Neanderthal, che scomparve circa 40.000 anni fa. Una coesistenza prolungata che ha inevitabilmente influenzato i percorsi delle due specie, come mostrano alcuni indizi trovati sempre nella grotta di Bacho Kiro.


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ANNOTAZIONI E SPUNTI
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COMMENTO — Informazioni molto scarne. A parte l’immagine iniziale della grotta, le altre 2 foto sono prive di didascalie e non se ne comprende bene né il valore scientifico né il nesso con quanto riportato nel testo (si tratta probabilmente di foto di repertorio); la 2ª sembra comunque riguardare esemplari di Neandertal, che non sono oggetto principale dell’articolo. L’esiguità dei reperti attribuibili ai Sapiens non consente di ricostruirne l’aspetto.


[A·0]• L’articolo non è firmato. Si tratta probabilmente della traduzione o dell’adattamento da una fonte in lingua straniera (probabilmente in inglese). Un articolo sullo stesso argomento, assai più dettagliato ma in stile decisamente anglosassone (americano), tratto da ‹ScienceNews› (https://www.sciencenews.org/article/earliest-known-humans-europe-bacho-kiro-bulgaria), è disponibile anche qui.

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[] https://www.repubblica.it/scienze/2020/05/11/news/scoperti_i_piu_piu_antichi_resti_di_homo_sapiens_in_europa_hanno_oltre_45_mila_anni-256315944/?ref=RHRS-BH-I256320844-C6-P4-S1.6-T1
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