2006·03·01 - aprileonline • Chiesa·G (Left Fagioli indigesti)

I “Fagioli” indigesti


✩ (Arkbase)


I retroscena di un licenziamento improvviso. Giulietto Chiesa racconta come lui e Adalberto Minucci sono stati estromessi da “Left Avvenimenti”


di Giulietto Chiesa
aprileonline.info — 1/3/2006 (mercoledì 1° marzo 2006)


Succede che anche i capitalisti, quelli che hanno “il grano”, sbagliano quando vanno a fare lo shopping. Forse pensavano, comprando “Avvenimenti”, che avrebbero potuto comprare anche il parco buoi, composto dai due direttori, cioè Adalberto Minucci e me, e dalla redazione al completo, con annessi e connessi.

Tre mesi di discussione sul piano editoriale. Tutto sembrava normale, pacifico. Sembrava che tutti volessimo fare una nuova rivista settimanale, dedicata alle inchieste, ai fatti, innovativa nella grafica, e nei contenuti. Per far parlare tutti e a tutti porre la famosa “seconda domanda”. Cioè, di sinistra dichiarata, ma obiettiva, indipendente e decisa a non fare complimenti e sconti a nessuno. Bene.

Al primo numero ci siamo imbattuti nel fatto singolare denominato Massimo Fagioli. Un suo articolo (uso questa parola perché non ne ho altre a disposizione, ma la ritengo altamente impropria per descrivere quello scritto) compare sul primo numero di ‹Left-Avvenimenti›, ma senza che né Minucci, né io ne fossimo stati informati. Infortunio? Errore dovuto alla fretta? Inesperienza? Per questa ragione né io né Minucci facciamo scandalo della evidente anomalia.

Il giornale doveva essere di “fatti”, come diceva anche la pubblicità, e invece ci arriva a sorpresa “un’opinione” che non abbiamo neanche visto prima.

Il secondo numero la sorpresa è più grande. Ci viene annunciato che il professor Fagioli si è arrabbiato perché “qualcuno” gli ha tagliato il pezzo. Chi? Ma chi lo ha passato, non certo la direzione del giornale, né il caporedattore che nemmeno lo ha visto. Comunque Fagioli esige una riparazione. Come? Con due pagine della rivista, accompagnata da una seconda fotografia del soggetto, più grande della prima. Io non ne so nulla perché sono fuori Roma. Nessuno mi informa. Minucci si dichiara contrario a questo insolito secondo atto di Fagioli e della Proprietà.

[A·6]• ±?
Il pezzo va in pagina ed è un vero festival. In realtà si tratta di un’auto-esaltazione dell’autore, che fa sapere al lettore di essere lui il vero ideatore del piano editoriale. In secondo luogo comunica ai lettori il suo “sogno”, che è quello di vedere ‹Left› accoppiato a ‹Liberazione›, insieme appassionatamente a illustrare le idee del 1789. ‹Libertè›, ‹Egalité›, ‹Fraternité›, più una misteriosa “Trasformazione” che non si sa bene da dove viene. Non certo dal 1789.

Terzo e più serio evento: il pezzone si conclude con un bel riquadretto dove appare che ‹Left-Avvenimenti›, evidentemente condividendo le tesi del professor Fagioli, gli assegna una rubrica fissa. Si badi bene, non per parlare di Freud e di Jung, o di epigoni vari, ma niente di meno che delle “idee del 1789”.

La Proprietà, evidentemente, non sa che in un giornale qualunque i contenuti, e le rubriche, e i collaboratori, li decidono i direttori e non la Proprietà. Non sanno cosa hanno comprato, ecco tutto.

Minucci ed io chiediamo spiegazioni. Ma la discussione si arena sulla rubrica di Fagioli che sembra essere divenuta, inspiegabilmente, il centro di tutti i problemi. La Proprietà si dichiara perfino disposta, bontà sua, a ripristinare le regole elementari del giornalismo, ma esige che la rubrica sia mantenuta.

[A·10]• ±?
Al nostro rifiuto veniamo licenziati: da un consiglio di amministrazione di una cooperativa di soci giornalisti, in cui non vi è un solo giornalista. Loro si sono garantiti, nel frattempo, la maggioranza dell’assemblea e del consiglio di amministrazione, perché forse sbagliano lo shopping, qualche volta, ma i conti li sanno fare. Resta solo da spiegare il “mistero Fagioli”. Nei tre mesi di discussione, come ammette lo stesso Luca Bonaccorsi, questo nome non era mai apparso in nessuna occasione. Ma doveva essere così importante da determinare la rottura e il licenziamento della direzione.

Saranno pure di sinistra, ma resta appunto da capire di quale sinistra topografica stanno parlando. E, vuoi scommettere? Il terzo numero avrà una importante rubrica di un certo professor Massimo Fagioli.


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ANNOTAZIONI E SPUNTI
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COMMENTO — L’articolo espone la vicenda dei contrasti tra le figure responsabili della conduzione del settimanale dal punto di vista di uno dei 2 direttori “licenziati”. La fonte (indiretta) non contiene evidenziazioni in corsivo; le abbiamo aggiunte a nostro giudizio (il nome del settimanale, quando non evidenziato tra virgolette, nonché alcune parole straniere).


[A·6]• «[…] più una misteriosa “Trasformazione” che non si sa bene da dove viene. Non certo dal 1789»: ma non sono di estrazione marxista, Chiesa e Minucci? Come possono non ricordare la famosa frase di Marx: “I filosofi finora…”; alternativamente, la lettura di alcuni passi di ‹Bambino donna…› (1980) avrebbe potuto rinfrescar loro la memoria; non ci rimane che ipotizzare che si tratti di un espediente retorico dell’A.

[A·10]• «[…] come ammette lo stesso Luca Bonaccorsi, questo nome non era mai apparso […]»: l’affermazione è in evidente contrasto con quanto riporta Wanda Marra in un articolo (qui) su “l’Unità” dello stesso giorno, secondo la quale Bonaccorsi avrebbe invece sostenuto «che la direzione in realtà era a conoscenza dell’esistenza dei pezzi dello psicanalista».

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[] https://segnalazioni.blogspot.it/2006/03/ancora-left-corriere-della-sera-lunit.html
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